Trattamento topico dei casi di aumentata evaporazione di acqua dal film lacrimale (strato lipidico ridotto o alterato). Instillare nel sacco congiuntivale due gocce di collirio 3 o più volte al giorno. HY-DROP ® è molto ben tollerato: non si sono riscontrate ad oggi reazioni avverse al prodotto né locali né sistemiche. Tuttavia per HY-DROP® Multidose, data la presenza di sodio etil-mercurio tiosalicilato come conservante, è possibile che si verifichino reazioni di sensibilizzazione. Ipersensibilità verso qualsiasi componente della preparazione. Non sono noti ad oggi fenomeni di interazioni di HY-DROP® con altri farmaci, è consigliato comunque evitare l'uso contemporaneo di altre soluzioni detergenti o disinfettanti. Il prodotto non richiede particolari precauzioni per l'uso. In caso di somministrazione di soluzioni oftalmiche a scopo curativo sospendere l’instillazione del prodotto. Non sono note, sino ad ora, controindicazioni all'uso del farmaco in gravidanza o durante l'allattamento. L'acido ialuronico sale sodico, principio attivo del collirio HY-DROP®, è un biopolimero naturale, ultrapuro, ottenuto attraverso un originale metodo di filtrazione molecolare. La pseudoplasticità, la viscoelasticità, la adesività allo strato mucoso del film lacrimale, la capacità di inglobare molecole di acqua da parte dell'acido ialuronico sale sodico, stanno alla base dell'azione stabilizzante e/o ricostituente del film lacrimale, esercitata dal collirio HY-DROP®. L'idratazione e la lubrificazione della cornea e della congiuntiva rendono il collirio HYDROP® un valido strumento da impiegare per migliorare la tollerabilità delle lenti a contatto e, più in generale in tutti i casi di aumentata evaporazione di acqua dal film lacrimale. L'acido ialuronico presente nell'HY-DROP®, introdotto nell'occhio di babbuino come sostituto dell'acqueo o del vitreo, viene rapidamente eliminato; introdotto in camera anteriore segue le normali vie di deflusso dell'umor acqueo e successivamente viene metabolizzato. E' stato già dimostrato nell'animale (coniglio e topo) che l'acido ialuronico esogeno somministrato per via endovenosa scompare rapidamente dal circolo ematico con emivita di 2,5-4,5 minuti corrispondenti ad una "clearance" dell'HA di circa 10 mg/kg/die. La metabolizzazione avviene essenzialmente a livello epatico dove, probabilmente le cellule di Kupffer sono responsabili della pinocitosi e della degradazione del polimero da parte degli enzimi lisosomiali che lo metabolizzano a semplici frammenti saccaridici che entrano nelle comuni vie degli esosi, le stesse impiegate dall'organismo per metabolizzare l'acido ialuronico endogeno, largamente presente nel corpo vitreo, oltre che nell'umor acqueo.
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