Trattamento profilattico delle cefalee vascolari ricorrenti, quali: – Emicranie tipiche o atipiche – Cefalea a grappolo L’International Classification of headache Disorders 2° edizione (ICHD–II) è una classificazione standard delle cefalee usata dai medici e descrive i disturbi sopra riportati come di seguito: trattamento profilattico dell’emicrania ricorrente con o senza aura e della cefalea a grappolo. Sandomigran non è indicato per interrompere l’attacco emicranico in atto. Popolazione generale Iniziare con 0,5 mg al giorno; la dose può essere aumentata progressivamente. La dose media di mantenimento è 1,5 mg al giorno in dosi frazionate o in dose singola alla sera. In casi particolarmente resistenti, il medico può gradualmente raggiungere dosaggi fino a 3 – 4,5 mg al giorno, suddivisi in 3 dosi. Popolazione pediatrica (bambini ed adolescenti dai 2 anni in poi) Iniziare con 0,5 mg; la dose può essere aumentata fino a 1,5 mg in dosi frazionate o 1 mg in dose singola serale. Sandomigran non deve essere somministrato a bambini di età inferiore ai 2 anni (vedere 4.3). Popolazioni particolari Insufficienza renale ed epatica Deve essere usata cautela nei pazienti con insufficienza renale ed epatica e potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2 Farmacologia clinica / Farmacocinetica/Popolazioni particolari). Gli effetti indesiderati sono elencati secondo frequenza utilizzando la seguente convenzione: Molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Gli effetti indesiderati più frequenti sono: stimolazione dell’appetito, aumenti di peso corporeo e sedazione (inclusa sonnolenza ed affaticamento). Tabella 1 Disturbi del sistema immunitario | Raro | Reazioni di ipersensibilità, edema facciale | Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Molto comune | Aumento dell’appetito ed aumento di peso Corporeo | Disturbi psichiatrici | Raro | Depressione, Stimolazione del Sistema Nervoso Centrale (es.: aggressività, agitazione), allucinazioni, insonnia, ansia | Patologie del sistema nervoso | Comune | Sedazione (inclusa sonnolenza), capogiri | Raro | Parestesia | Molto raro | Convulsioni | Patologie gastrointestinali | Comune | Nausea, secchezza delle fauci | Non comune | Costipazione | Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Raro | Orticaria, rash | Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto Connettivo | Raro | Mialgia | Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comune | Affaticamento | Reazioni avverse al farmaco da segnalazioni spontanee post–marketing Con pizotifene sono state osservate le seguenti ulteriori reazioni avverse basate sulle segnalazioni spontanee post–marketing. Dato che queste reazioni sono state segnalate volontariamente da una popolazione di dimensione incerta, non sempre è possibile stimare in modo attendibile la loro frequenza. Patologie epatobiliari Aumento degli enzimi epatici, ittero, epatite. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Crampi muscolari. Sintomi da astinenza Le reazioni di astinenza sono state osservate dopo una brusca interruzione del pizotifene, quindi è raccomandata una graduale interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4). I sintomi di astinenza possono includere: depressione, tremore, nausea, ansia, malessere, capogiri, disturbi del sonno, perdita di peso e perdita di conoscenza. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili. Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1. Sandomigran non deve essere somministrato a bambini di età inferiore ai 2 anni. Controindicato in gravidanza e durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6). I seguenti medicinali possono presentare interazioni farmacologiche quando somministrati in combinazione a pizotifene. Interazioni note da tenere in considerazione Il pizotifene è ampliamente metabolizzato nel fegato, principalmente per N–glucoronidazione. Non può essere escluso un aumento della concentrazione plasmatica di pizotifene in seguito alla somministrazione concomitante di farmaci che subiscono esclusivamente glucoronidazione. Cisapride La concomitante somministrazione di pizotifene con cisapride può portare ad una diminuzione di efficacia di cisapride. Bloccanti adrenergici Pizotifene antagonizza l’effetto ipotensivo dei bloccanti adrenergici. Agenti del sistema nervoso centrale Pizotifene può potenziare gli effetti centrali di sedativi, ipnotici, antistaminici (compresi alcuni preparati contro il raffreddore) ed alcool. Gli effetti anticolinergici di pizotifene possono essere prolungati e potenziati dall’assunzione concomitante di I–MAO. Sono stati riportati danni epatici, da aumento dei livelli delle transaminasi fino ad epatiti gravi. Il trattamento con pizotifene deve essere sospeso se vi è un’evidenza clinica di disfunzione epatica durante il trattamento e fino a quando non è determinata la causa dell’anomalia del fegato. Pizotifene deve essere usato con cautela nei pazienti con nota o sospetta alterazione della funzionalità epatica, i quali devono essere sottoposti a test di laboratorio appropriati ad intervalli regolari. Pizotifene esercita un leggero effetto anticolinergico e pertanto si richiede cautela nel trattamento di pazienti con glaucoma ad angolo chiuso non trattato chirurgicamente o ritenzione urinaria (es. ipertrofia prostatica). A fronte della possibilità di turbe dell’accomodazione, si raccomanda di fare attenzione a qualsiasi alterazione della vista. In pazienti epilettici, effetti indesiderati quali convulsioni sono stati osservati più frequentemente. Pizotifene dovrebbe essere usato con cautela nei pazienti epilettici. Pizotifene ha un potenziale porfirinogenico e deve essere usato con cautela nei pazienti vulnerabili e solo se non sono disponibili alternative più sicure. I sintomi da astinenza come depressione, tremori, nausea, ansia, malessere, vertigini, disturbi del sonno e calo ponderale sono stati segnalati dopo una brusca interruzione del pizotifene (vedere paragrafo 4.8 Effetti indesiderati): è pertanto raccomandata una graduale interruzione del trattamento. Informazioni importanti su alcuni eccipienti Pizotifene contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio/galattosio, non devono assumere questo medicinale. Pizotifene contiene olio di arachidi idrogenato. L’olio di arachidi raffinato può contenere proteine dell’arachide. La monografia della Farmacopea Europea non prevede un saggio per le proteine residue. Pizotifene contiene saccarosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio–galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale. Gravidanza Sono disponibili solo pochi dati riguardanti l’uso di pizotifene in gravidanza; pertanto è consigliabile prescrivere Sandomigran in gravidanza solo in caso di stretta necessità (vedere paragrafo 4.3). Allattamento Sebbene le concentrazioni di pizotifene riscontrate nel latte di madri in trattamento siano tali da non esercitare probabilmente alcun effetto sul neonato, l’uso di Sandomigran durante l’allattamento è sconsigliato (vedere paragrafo 4.3). Fertilità Studi effettuati su ratti maschi e femmine, anche alle dosi più alte valutate, 30 mg/kg, non hanno identificato alcun effetto sulla fertilità, sulle dimensioni della cucciolata, sul tasso di sopravvivenza, sulle malformazioni o sull’incremento di peso corporeo della progenie. Categoria farmacoterapeutica: antiemicranici/altri antiemicranici. Codice ATC: N02C X01. Pizotifene è caratterizzato da un polivalente effetto inibitore delle amine biogene, quali serotonina, istamina e triptamina. Possiede inoltre un effetto antibradichinina e sedativo e deboli proprietà anticolinergiche. Pizotifene è indicato per la profilassi dell’emicrania, riducendo la frequenza degli attacchi. Pizotifene possiede anche proprietà stimolanti l’appetito. Assorbimento Dopo somministrazione orale, il medicinale è rapidamente e quasi completamente assorbito dal tratto gastrointestinale. La biodisponibilità media assoluta dopo somministrazione orale è circa l’80%. A seguito di una singola somministrazione orale di 2 mg di pizotifene la concentrazione plamatica massima media (Cmax) di pizotifene e del suo metabolita misurati insieme sono stati di circa 5 ng/ml (Tmax 5,5 hr). A seguito di ripetute somministrazioni di 1 mg tre volte al giorno per sei giorni, la concentrazione plasmatica media massima allo stato stazionario è stata osservata 4 ore dopo la somministrazione (Cmax, ss: 14 ng/ml) e la concentrazione plasmatica minima media era di circa 11 ng/ml (Cmin, ss). Distribuzione Pizotifene è ampliamente e rapidamente distribuito attraverso il corpo con un volume medio di distribuzione rispettivamente di 833 L per il medicinale originario e di 70 L per il suo metabolita N– glucuronide. Approssimativamente, il 91% del medicinale è legato alle proteine plasmatiche. La cinetica di distribuzione ed eliminazione è stata generalmente descritta come una funzione di decadimento bi–esponenziale con modello a due compartimenti. Metabolismo Pizotifene viene ampiamente metabolizzato principalmente dal fegato per glicuronidazione. Il principale metabolita è il N– glucuronide coniugato che copre almeno il 50% dell’esposizione plasmatica. Eliminazione Circa un terzo della dose somministrata per via orale è escreto dalle vie biliari. Una frazione significativa di farmaco, corrispondente a circa il 18% della dose somministrata, viene ritrovata nelle feci. La frazione rimanente della dose somministrata (circa il 55%) è principalmente eliminata sotto forma di metaboliti nelle urine. Meno dell’1% della dose somministrata di pizotifene viene escreto immodificato attraverso i reni. Il pizotifene ed il suo metabolita principale, il N–glucuronide coniugato, viene eliminato con un’emivita di circa 23 ore. Popolazioni speciali Insufficienza renale Non sono stati condotti studi specifici di farmacocinetica in pazienti con insufficienza renale. Dal momento che il pizotifene è principalmente eliminato sotto forma di metaboliti nelle urine, non può essere esclusa la possibilità di un accumulo di metaboliti inattivi derivanti dall’accumulo del medicinale originario. Nei pazienti con insufficienza renale deve essere usata cautela e può essere necessario un aggiustamento del dosaggio. Insufficienza epatica Sebbene non siano stati condotti studi specifici di farmacocinetica in pazienti con insufficienza epatica, il pizotifene è ampiamente metabolizzato dal fegato e principalmente eliminato sotto forma di glucuronide nelle urine. Utilizzare cautela nei pazienti con insufficienza epatica, popolazione in cui potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose.
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